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Cara Susanna,
L’ho letto tutto d’un fiato, centellinandomi le parole e gustando l’intensità e la straordinarietà delle immagini, così vere e vivide, che mi sembrava esserci anch’io. Condivido le parole scritte dall’amico Franco.
Ho colto bene il senso di solitudine e disperazione che ti colse, ne ho fatto anch’io esperienza con mia madre, morta dello stesso male, una cronaca di morte annunciata. In quei pochi mesi, devi farti forte, sorridere, proteggerla, eppure nasce spontaneo un senso di grande energia da infonderle, come a dirle che anche nell’avvicinarsi al momento finale non si è soli, e tu, come me, hai fatto il massimo come figlia.
Struggente, la via del mandorlo è una metafora della nostra vita, del nostro essere figlia, madre, compagna, amica; dei nostri ruoli che ci chiamano a non annoiarci mai ed a riprovare ad amare ogni volta la nostra esistenza, trovando negli affetti, nella condivisione e consapevolezza dei nostri sentimenti, la via per “riavvitare” i nostri pensieri.
Con grande stima affetto e gratitudine anche per le tue pillole di benessere quotidiano che ci infondi con la mindfullness.
Linda