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Dottoressa Susanna, ho appena terminato la lettura, un grazie a Lea per aver voluto raccontare, per la forza avuta nel ripercorre momenti di così tanta sofferenza, un grazie a Lei per la forza avuta nel raccogliere e accogliere le parole di un orrendo, feroce e inspiegabile momento, vissuto da uomini, donne bambini che nessuna colpa avevano se non la sfortuna di trovarsi nelle loro case, nei loro campi, padroni di quei luoghi, perché lì vivevano. Chissà perché è così doloroso accogliere per raccontare ma più forte è la volontà di sapere. Grazie dottoressa.
Imma Monsurro