La mia amica Susanna Baldi ha scritto questo articolo importante, che condivido qui: è importante per me perché ci ritrovo il lavoro fatto con lei nelle sedi cliniche, nonché gli strumenti di consapevolezza che mi ha insegnato in questi anni di collaborazione; è importante per tutti perché in queste parole Susanna tocca il nervo scoperto della relazione terapeutica, mettendo al centro elementi che non possono più essere trascurati nel rapporto tra curante e curato. La medicina narrativa si occupa di questo universo da tempo, ma ancora questa consapevolezza fatica a diffondersi in tanti contesti sanitari. Eppure lo sappiamo, lo sappiamo tutti che quando ci troviamo nei panni del malato abbiamo bisogno di sentirci accolti, ascoltati oltre che curati ed eventualmente guariti; e che la guarigione inizia dalla relazione di fiducia, dal conforto, dallo scambio umano, dal sentire comune. Gli strumenti di cui parla Susanna in questo articolo mirano proprio a questo: a rendere ogni persona che si occupa di cura consapevole dell’impatto che la relazione, la gestione emotiva e l’empatia svolgono nel rapporto con i pazienti, con i colleghi, con i parenti. E’ un tema spesso, ampio e delicato. E’ un testo lungo, sappiatelo: bisogna mettersi lì e starci un po’ sopra. Confido che chi vorrà leggerà. Grazie, Susanna! Buoni giorni! 🙂
Luca Chieregato